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"...una volta che sai cos'è la cosa che vuoi che sia vera, l'istinto è un mezzo molto utile per metterti nelle condizioni di sapere che è vera."

(da Douglas Adams, Addio, e grazie per tutto il pesce; Milano, Mondadori, 1986)

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lunedì 5 dicembre 2011

Il gioco dell'amore e del caso, di Pierre de Marivaux


Commedia in tre atti, ambientata a Parigi
Prima rappresentazione: 1730
Titolo originale: Le jeu de l'amour et du hasard

Una celebre commedia degli equivoci che si colloca nel '700 francese.

Silvia sa bene che non è facile trovare un buon partito: quanti uomini, all'apparenza gentili e gioviali, si rivelano poi, una volta sposati, noiosi, scontrosi o prepotenti... Così, quando il padre Orgone le propone come futuro marito Dorante, all'apparenza un bravissimo giovane, Silvia, per poter osservare e valutare meglio il pretendente, decide di prendere il posto della sua cameriera, Lisetta, la quale a sua volta fingerà di essere la padrona. Quello che però Silvia non sa è che anche Dorante, per lo stesso motivo, ha deciso di vestire i panni del suo servitore, lasciando a quest'ultimo, che è Arlecchino, il compito di sostituirlo, con tutte le gaffe e le gag che ne conseguono. Gli unici a sapere del doppio scambio di persona sono il signor Orgone e suo figlio Mario, che si preparano ad assistere a questa commedia nella commedia da spettatori, ma anche, in parte, da registi, dal momento che condizioneranno i personaggi e gli eventi con il loro diretto intervento, attraverso un gioco psicologico molto sottile ed astuto.
In una tipica atmosfera scanzonata da commedia dell'arte, tra inevitabili equivoci e fraintendimenti, le vicende troveranno alla fine un esito positivo, con i due protagonisti (Silvia e Dorante) che, innamoratisi l'uno dell'altra e convinti dapprima di trovare un ostacolo nella differenza di ceto sociale (vedono entrambi nell'altro un servitore), scopriranno infine la lieta verità, che rimuoverà ogni ostacolo, portando i due giovani al settimo cielo. Analoga sorte, anche se su toni diversi, avrà l'amore tra Lisetta e Arlecchino.

Questo capolavoro del teatro francese, interpretato per la prima volta a Parigi dai comici italiani nel 1730, si svolge in un contesto gioioso e spensierato, ma offre anche l'opportunità di riflettere su abitudini sociali coeve. Innanzitutto il matrimonio combinato, che sembra essere condannato dall'autore senza alcuna remora: Orgone, infatti, afferma la libertà di scelta di Silvia, la quale a sua volta insiste nel rimarcare questo suo diritto. Per quanto riguarda, invece, la differenza di ceto sociale, essa si presenta come un ostacolo consistente all'unione matrimoniale, per quanto non insormontabile: infatti Silvia, che scopre la vera identità di Dorante prima di rivelare la propria, continua a fingersi domestica allo scopo, poi riuscito,di farsi accettare come futura sposa anche in queste umili vesti.

Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux (1688-1763), considerato il commediografo francese più importante del XVIII secolo, scrisse sia per la Comédie-Française che per la Comédie-Italienne. Alcune altre sue opere teatrali sono L'amore e la verità (1720), La sorpresa dell'amore (1722), L'isola degli schiavi (1725), Il trionfo dell'amore (1732), Le false confidenze (1737) e La provinciale (1761).

Gridoux

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