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"...una volta che sai cos'è la cosa che vuoi che sia vera, l'istinto è un mezzo molto utile per metterti nelle condizioni di sapere che è vera."

(da Douglas Adams, Addio, e grazie per tutto il pesce; Milano, Mondadori, 1986)

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martedì 20 marzo 2012

Il ventaglio, di Carlo Goldoni


Commedia in tre atti.
Prima rappresentazione nella versione definitiva:  1765  (Venezia)
La commedia è in lingua italiana.

La commedia si svolge nel contado milanese, all'aperto, nella piazzetta antistante alle case dei personaggi.

il signor Evaristo è innamorato di Candida, che lo ricambia, mentre Giannina, una contadina, ama, anch'essa ricambiata, Crespino, il calzolaio, ma è stata promessa dal fratello a Coronato, l'oste. Tra gli altri personaggi spiccano Susanna, una merciaia pettegola, e il conte di Rocca Marina (nel testo Roccamonte), un nobile decaduto, vezzoso e con la testa tra le nuvole, che si dà arie di superiorità, ma che si mostra meschino e scroccone e si presta fin troppo bene alle prese in giro e agli scherzi degli altri personaggi.
La situazione con cui si apre la commedia si complica quando il ventaglio di Candida si rompe ed Evaristo, cavallerescamente, pensa di comprarne uno nuovo dalla merciaia; non si fida, però, a consegnarlo all'amata di persona, perché teme il giudizio della zia di lei. Così lo affida di nascosto a Giannina, perché lo consegni al posto suo. Il gesto furtivo, però, viene notato, frainteso, e finisce per suscitare la gelosia sia di Candida che dei pretendenti di Giannina.
Tra zuffe, litigi, cuori infranti e ripicche amorose, la commedia si svilupperà intorno al ventaglio, che, di volta in volta perso, trovato, rubato e regalato, passerà di mano in mano, fino a tornare in quelle di colei a cui era destinato, per il lieto fine che chiarirà tutti i malintesi e appianerà tutte le dispute.

Si è detto spesso che i personaggi che animano il complicato intreccio di questo dramma mancano di profondità psicologica. Alcuni di essi, però, non sono privi di interesse ed originalità.
La figura caricaturale del conte, per esempio: il nobile decaduto è la vera e propria maschera di se stesso, con i suoi atteggiamenti, la sua presunta autorità e il suo altrettanto presunto controllo della situazione, tutti fattori che, inconsistenti come sono, contribuiscono a metterlo in ridicolo. Molto concreti e pugnaci, al contrario, sono gli atteggiamenti di Giannina, sempre diretta, irriverente e ribelle a quelli che, come il fratello, i pretendenti e il conte, vorrebbero farla sottostare alla loro autorità: è una delle tante figure di donna intelligente e indipendente che Goldoni tratteggia nelle sue commedie.
Del tutto rarefatto, invece, appare Evaristo nel suo ruolo di innamorato. Ma, nonostante l'apparente inconsistenza del suo sentimento per Candida, e nonostante l'atmosfera scherzosa e comica delle situazioni, traspaiono in qualche caso sprazzi di autentico sentimento: messo in risalto proprio dal carattere opposto del contesto, emerge da alcune frasi l'amore che si fa anteporre a qualunque somma di denaro e che fa dire ad Evaristo: "Sì per giustificarmi presso dell'idol mio farei sagrifizio del mio sangue medesimo, se abbisognasse."

Goldoni (1707-1793) fece rappresentare una prima versione de' Il ventaglio a Parigi nel 1763. Fu un insuccesso e, perciò, il drammaturgo decise di modificare la commedia (nel novembre del 1764) e di inviarla in questa nuova forma all'amico Francesco Vendramin, che la fece rappresentare nel 1765 al teatro San Luca di Venezia con un discreto successo.

Bob

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